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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato il 20 ottobre di ogni anno come Giornata Mondiale dell’Osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia del metabolismo osseo. Si caratterizza da una diminuzione della massa ossea con un aumento del rischio di frattura. La malattia è quantitativa piuttosto che qualitativa. “Preferisce”, probabilmente a causa di fattori ormonali, le donne, anche se il suo effetto sugli uomini è – almeno nel nostro paese – sottovalutato.
Fino al 1982 la comunità medica si era poco occupata dell’osteoporosi. La meta di un immenso cammino di ricerca che continua ancora oggi è stata l’osservazione della drammatica perdita di massa ossea dei cosmonauti che rimanevano a lungo in condizioni di assenza di peso e gli alti tassi di fratture a basso trauma una volta tornati sulla Terra.
L’osteoporosi può principalmente essere classificata in due grandi categorie: a) in post-menopausa (tipo I), che comprende donne di 50-70 anni e b) in età senile (tipo II), che coinvolge le persone di età superiore ai 70 anni. Molti fattori possono influenzare l’insorgenza e il decorso della malattia. Il fumo, l’alcol, l’uso a lungo termine di corticosteroidi, basso peso corporeo, la razza caucasica, le malattie della tiroide e l’artrite reumatoide, sono solo alcuni dei fattori di rischio dell’osteoporosi, mentre una buona alimentazione, l’esercizio fisico e, soprattutto, il raggiungimento di un’ottima massa ossea in giovane età, contribuiscono in modo significativo al mantenimento di una buona ossatura.
Il controllo per l’osteoporosi deve comprendere l’esame clinico, l’anamnesi, la misurazione della densità minerale ossea (BMD) e i test di laboratorio (esami del sangue e delle urine). Il BMD deve avvenire ogni anno o ogni due anni a seconda del decorso della malattia in:
– Le donne> 65 anni, gli uomini> 75 anni
– Le donne di età compresa tra 50-64, gli uomini 50-74 anni con un aumento dei fattori di rischio come: precedente frattura da fragilità (colonna vertebrale, anca, polso), storico con cadute, storico familiare di fratture dell’anca, così come i fattori di rischio qui sopra elencati.
– Persone 40-49 anni che sulla base di specifiche tabelle hanno un alto rischio di frattura dell’anca o di una delle principali fratture osteoporotiche nel decennio.
La misurazione della densità ossea è migliore con il metodo D.E.X.A. Deve essere fatta contemporaneamente alla colonna vertebrale e al collo del femore e tener conto del prezzo più basso. Altre aree anatomiche in cui può essere misurata la densità minerale ossea, ma con molto più bassa affidabilità, sono il polso e il piede opposto.