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La somministrazione di farmaci è l’atto finale di un medico per il trattamento o la prevenzione di diverse malattie, ma anche per alleviare i vari sintomi.
Ma il trattamento farmaceutico può nascondere alcuni rischi, soprattutto negli anziani, non solo per l’invecchiamento dei diversi tessuti, ma anche a causa del gran numero di farmaci assunti.
La polifarmacia è l’uso contemporaneo di più farmaci nel trattamento di una malattia nel senso di prescrizione non scientifica indiscriminata o eccessiva. Mi riferisco al paziente il quale prende più di quanto realmente abbia bisogno. Caratteristico esempio di rischio di polifarmacia è il gran numero di persone che si presentano al pronto soccorso degli ospedali con problemi acuti derivanti dall’abuso di farmaci (allergie, insufficienza renale acuta, disturbi elettrolitici, emorragia gastrointestinale, etc.). Un anziano in media prende 4-5 farmaci al giorno prescritti dal proprio medico e 1-2 farmaci al giorno per propria scelta. Secondo l’Agenzia Nazionale dei Farmaci il nostro Paese è al primo posto nei paesi dell’UE in materia di uso incontrollato ed eccessivo di farmaci. Antibiotici, multivitaminici, farmaci di gastroprotezione – antinfiammatori non steroidei che vengono somministrati per malattie di usura occupano il primo posto.
La polifarmacia è un grande pericolo soprattutto per le persone oltre i 65 anni ed è giustamente considerata l’epidemia del secolo. Prendono di gran lunga più farmaci di quanto possano sopportare i loro corpi con conseguente carico di vari organi come il fegato, i reni, il sistema nervoso centrale, l’apparato digerente. Le combinazioni di alcuni farmaci sono pericolosi e possono rivelarsi fatali.
Molti farmaci quando somministrati in combinazione con altri a causa di interazione del principio attivo sono estremamente pericolosi. Su persone anziane che spesso assumono combinazioni di farmaci perché soffrono di più condizioni, l’interazione dei principi attivi provoca un rischio di deregolamentazione delle malattie o di aumento dell’effetto tossico negli organi vitali del corpo, con risultato la comparsa di effetti collaterali che sono molto più gravi della malattia. Le numerose visite mediche dei pazienti da medici di varie specializzazioni che avvengono per la maggior parte su iniziativa del paziente sono il fattore principale per l’aumento del numero di prescrizioni e l’assunzione di una varietà di farmaci.
In questo caso è evidente la mancanza della figura del medico di famiglia che in altri paesi gioca il ruolo di coordinatore. Inoltre, a volte il medico specialista non è a conoscenza di tutti i farmaci che il paziente sta assumendo per altri problemi di salute e diventa così un circolo vizioso. Osserviamo pazienti assumere due farmaci diversi, ma con la stesso principio attivo. Il risultato è la comparsa di reazioni tossiche nel corpo. In altri casi, prendere farmaci inutili per molti anni perché una volta un medico li ha prescritti. La responsabilità dell’informazione riguardo la polifarmacia è principalmente dei medici, dei farmacisti e persino dello stato stesso. L’ignoranza che prevale nel mondo in termini dei rischi nell’uso irresponsabile di farmaci dovrebbe essere eliminata. In questo i medici possono soprattutto aiutare. L’adozione della prescrizione elettronica può essere di grande aiuto.
Per l’uso sicuro dei farmaci il paziente deve sapere:
– Il nome commerciale di tutti i farmaci che prende;
– Essere consapevoli degli effetti collaterali;
– Avere un medico che conosce in dettaglio tutti i farmaci che si prendono;
– Quando si visita un altro medico avere una lista di tutti i farmaci;
– Chiedere al medico quanto tempo si dovrà prendere il farmaco e quali sono gli effetti collaterali;
– Non assumere farmaci di propria iniziativa senza aver chiesto prima al medico.